A chi poco prima vi era entrata dentro per riempirla. In una manciata di secondi l'ho sentito scendere a goccioline fino a sentirlo sulla mia bocca prima di poterlo fermare. Fino a vederlo sporcarmi le mani un attimo dopo soltanto. Le goccioline più tenaci si sono spaccate al contatto col pavimento creando il sentiero disordinato che ho percorso per raggiungere la carta. Alzarsi e camminare è stata un'impresa, mi dimentico sempre dei miei capogiri che mi fanno perdere l'equilibrio tra un passo e l'altro obbligandomi ad abbassare lo sguardo cercando di decifrare le intenzioni delle mie gambe che non sempre mi ascoltano e vanno senza mettersi d'accordo, hanno l'abitudine di staccarsi dalla mia testa scomponendomi in due parti diverse..
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